Era stato annunciato dal Ministero dell’Università e Ricerca e dal prossimo anno scolastico sarà un’opportunità per gli studenti universitari: l’Erasmus Italiano.
L’iniziativa partirà nel prossimo autunno e consentirà di usufruire di percorsi didattici e formativi in altre università italiane, rispetto a quelle in cui si è iscritti. Una nuova frontiera per la formazione e mobilità del nostro paese.
A presentare il progetto, giovedì 9 maggio, presso lo stand di Edisu Piemonte al Salone Internazionale del Libro a Torino, è stato il Dirigente del Mur, il Dottor Paolo Sciascia, accompagnato dal Presidente di ANDISU, Alessandro Ciro Sciretti, che ha dato informazioni al pubblico sul supporto e l’organizzazione- che garantiranno la buona riuscita del progetto- messa in campo dagli enti del diritto allo studio.
Nella cornice culturale di una delle manifestazioni nel campo dell’editoria più attese e seguite d’Italia, il Ministero ha illustrato le linee guida di questo nuovo percorso di mobilità nazionale e ha risposto alle domande sollevate dai giovani presenti allo stand e dagli studenti collegati alle dirette social organizzate da ANDISU ed Edisu Piemonte.
Un incontro per raccogliere richieste, curiosità e riflettere insieme sull’opportunità futura presentata dal Ministero.
A presentare il progetto il Dottor Paolo Sciascia, Dirigente del MUR: “Si tratta di una nuova opportunità di mobilità: fare esperienza in una Università diversa del territorio rispetto a quella nella quale ci si è iscritti. Lo studente può fare gli esami in un’altra Università e vedersi riconosciuti i crediti nella propria Università d’origine. Si può attivare sia per le lauree triennali che per quelle magistrali. Si tratta della prima applicazione di uno strumento che nasce da una riforma del DM 270 che ha previsto che le Università possano stipulare delle Convenzioni fra di loro e riconoscersi le attività formative fatte in un’altra Università. Questa riforma del 2023 ha modificato il decreto ministeriale e poi la legge di bilancio ha stanziato 3 milioni di euro per quest’anno e 7 nel prossimo anno per finanziare le borse di studio per gli studenti interessati a questo programma di mobilità”.
Sulle modalità di esecuzione, il Dirigente ha aggiunto: “L’importo della borsa di studio verrà decisa dalle singole Università e dalle loro Convenzioni singole. Abbiamo fissato un importo massimo della borsa di studio di 1000 euro al mese. Non è escluso che l’Erasmus possa funzionare anche fra Regioni vicine e se le spese per lo studente quindi saranno minori sarà l’Università a stabilire l’importo.
Il MUR non indica un minimo di finanziamenti da erogare ai vincitori delle borse di studio, ma un massimo da distribuire fra le Università. Primo passaggio: verranno pubblicati i bandi dalle Università che si occuperanno della selezione degli studenti e diranno quanti verranno selezionati”.
Sulle tempistiche dell’avvio, Sciascia ha spiegato: “Entro settembre le Università ci dovranno dire quanti sono gli studenti selezionati. Prima ci saranno i bandi delle Università, la raccolta delle domande e la selezione degli studenti. A quel punto assegneremo le risorse entro novembre e già potranno partire i programmi. Come Ministero stiamo dando tutte le informazioni, sul sito trovate già una sezione sull’Erasmus italiano e poi metteremo le varie Convenzioni delle Università per capire quali hanno aderito al programma”.
Alcuni esempi di mobilità interna in Italia già ci sono stati e sono virtuosi: per esempio l’Università di Bergamo permise questo percorso di mobilità agli studenti dell’Università della Calabria. A tal proposito il Dirigente MUR ha aggiunto: “Confidiamo in una maggiore diffusione dello spostamento degli studenti grazie all’incentivo economico. Siamo ancora in una fase sperimentale, ma per ora sta andando bene perché stiamo raccogliendo interesse da parte delle Università e vedremo quante Convenzioni saranno sottoscritte. La buona riuscita di questo strumento e il messaggio che culturalmente passerà è importante. Il Pnrr chiede flessibilità e interdisciplinarità dei corsi di studio e questo è un tassello in più”.
A intervenire durante la presentazione è stato anche il Presidente di ANDISU, Alessandro Ciro Sciretti, che ha raccontato in che modo l’attività del diritto allo studio si inserisce in questo progetto, ricordando gli obiettivi e la funzionalità dell’Associazione: “Il sistema del diritto allo studio è un pezzo essenziale dell’Alta Formazione del nostro paese ed è contenuto anche nella nostra Costituzione. Il nostro paese delega alle Regioni questo compito tramite gli organismi dsu, ogni Regione ha una sua struttura differente (in alcune ci sono più enti presenti, in altre sono gli Atenei a svolgere il servizio), ma tutte queste realtà stanno insieme all’interno dell’associazione nazionale ANDISU. Fare diritto allo studio vuol incidere anche sulla qualità della vita delle studentesse e degli studenti, offrendo degli strumenti ulteriori anche al di fuori delle lezioni universitarie”.
Su come contribuirà ANDISU nel progetto: “Sono felice di questo progetto del Ministero perché è un’occasione straordinaria, stiamo traslando un’ottima opportunità europea all’interno del sistema nazionale. I vari sistemi universitari del nostro paese offrono ottimi servizi formativi e culturali e credo che quindi l’esperienza dell’Erasmus nazionale sia un’ottima opportunità. Da Presidente nazionale sto conoscendo i vari servizi straordinari messi in campo dai vari enti regionali e vorrei che molti vivessero questa esperienza”.
Sul supporto che verrà dato dagli enti del diritto allo studio, Sciretti ha aggiunto: “Come nell’Erasmus europeo gli enti dsu gestiscono e hanno un ruolo essenziale in uscita e in entrata grazie anche ai bandi di mobilità così sarà per l’Erasmus italiano. Sarà fondamentale, in una dinamica di scambio di esperienze fra Atenei italiani, mettere a disposizione i servizi del dsu come le residenze, le mense, ma anche i servizi sportivi e culturali. Gli enti dsu non saranno solo utili, ma saranno parte dello sviluppo strategico del percorso. Questa integrazione fra realtà universitarie diverse gioverà molto anche in vista del problema dell “’inverno demografico”: entro un paio d’anni diminuirà infatti la quota dei 19enni e quindi degli iscritti all’Università. Il progetto rappresenta l’occasione per far conoscere le varie eccellenze universitarie territoriali e tutto ciò si può fare anche attraverso il diritto allo studio. Il nostro obiettivo è quello di aumentare la percentuale di studenti universitarie e questo si può fare promuovendo le eccellenze universitarie italiane e i servizi del diritto allo studio. Abbiamo un sistema degli enti che è molto dinamico ed è pronto ad adattarsi a questa novità”.
A proposito di novità, nel dettaglio potranno usufruire all’Erasmus nazionale chi ha un ISEE inferiore ai 36000 euro ma per quanto riguarda i criteri- fra i quali il numero di esami sostenuti- saranno le varie Università a stabilirli.
L’Erasmus italiano consentirà un minimo di 3 e un massimo di 6 mesi di mobilità. Una nuova frontiera di crescita professionale e personale.