Job Day, l’opportunità concreta di trovare lavoro

Quando si parla di diritto allo studio non si deve ignorare che lo studio faciliti la probabilità di trovare un’occupazione in minor tempo e maggiormente retribuita.

Tuttavia, in un contesto in cui la domanda di lavoro è spesso maggiore dell’effettiva offerta o dove il mondo universitario non sempre riesce a dialogare direttamente con il mondo delle aziende, occuparsi di diritto allo studio vuol dire anche occuparsi di orientamento, non solo in entrata, ma anche in uscita.

Da questa esigenza nascono le iniziative promosse dalle università e dagli enti di diritto allo studio per orientamento al lavoro, i cosiddetti Job Day. Giornate in cui le aziende che cercano personale hanno l’opportunità di farsi conoscere e di entrare in contatto, tramite colloqui e presentazioni, con studenti e cittadini che stanno cercando attivamente lavoro.

L’iniziativa, dal titolo “Job Day. Crescita e competenza per il mondo del lavoro” è stata organizzata e promossa da DiSCo Lazio, tramite il progetto Porta Futuro Lazio, e dalla Regione Lazio in collaborazione con gli Atenei Sapienza, Tuscia, Cassino, Tor Vergata e Roma Tre e Spazio Lavoro, EBTL ed EBIT.

L’attività si è basata sull’incontro fra le aziende del territorio e cittadini in cerca di lavoro. Coinvolti nell’incontro anche molte studentesse e studenti neolaureati o in procinto di raggiungere il titolo. Giornate di confronto e dialogo che hanno visto anche la partecipazione delle istituzioni politiche del territorio fra cui l’Assessorato al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio.

A raccontare l’iniziativa il Presidente di DiSCo Lazio, il Dott. Alessio Pontillo.

Job Day “Crescita e competenza per il mondo del lavoro”, quando e perchè sono nati?

DiSCo già da tempo si occupa di orientamento universitario e incontro tra domanda e offerta di lavoro e sviluppo dell’occupabilità. Nell’ambito di questa mission ha realizzato nel tempo diverse iniziative di incontro tra candidati e aziende alla ricerca di collaboratori: possono avere una forma individuale (quindi i singoli candidati che si presentano per conoscere una singola azienda che presenta la sua storia, i suoi valori e ovviamente anche le posizioni professionali che offre), oppure avere la caratteristica multi-azienda quindi diverse imprese che incontrano una pluralità di candidati, di solito con numeri piuttosto alti (si parla di centinaia di persone) per individuare i profili richiesti dai propri fabbisogni professionali. I Job Day, in questo senso, sono nati come evoluzione di questo servizio realizzato già da diversi anni da DiSCo, sempre tramite il progetto Porta Futuro Lazio che è proprio dedicato allo sviluppo dell’occupabilità (in particolare di studenti universitari, ma aperto a tutti i cittadini). In questo caso sono stati realizzati questi cinque Job Day nelle cinque province della nostra regione proprio per diminuire il gap che c’è fra le figure professionali richieste dalle aziende e i profili dei candidati, in particolare quelli che escono dal sistema di istruzione superiore, quindi dal sistema formativo universitario.

Spesso si parla di “disconnessione” fra il mondo universitario e il mondo del lavoro. L’iniziativa promossa da DiSCo Lazio mostra invece un modello “in controtendenza” e propositivo. Un esempio concreto di orientamento, sostegno e supporto all’ingresso nel mondo del lavoro. Concretamente gli incontri hanno permesso l’incontro fra il mondo del lavoro (rappresentato dalle aziende) e il mondo dei cittadini in cerca di occupazione. Come sono stati strutturati?

Esattamente, le nostre imprese spesso trovano difficoltà a entrare in contatto con candidati che hanno i profili professionali richiesti. Dal lato opposto, spesso, gli studenti universitari e i cittadini hanno difficoltà a incontrare le imprese che effettivamente sono alla ricerca di collaboratori. Concretamente le strutture Porta Futuro Lazio si contraddistinguono, rispetto ai servizi tradizionali di incontro domanda-offerta di lavoro, perché hanno un approccio molto proattivo, quindi entrano in contatto con le imprese e propongono i servizi che offrono. Ovviamente si tratta di servizi pubblici quindi completamente gratuiti per l’impresa e spesso accade che le imprese diano una chance alle Porta Futuro mettendole alla prova. Quando l’impresa vede che il servizio viene erogato nei tempi concordati e con standard qualitativi (pari al livello concordato), le collaborazioni vanno avanti per lungo tempo e assumono una forma continuativa. Questa credibilità che il servizio pubblico in tema di sviluppo dell’occupabilità e incontro della domanda-offerta acquisisce presso le imprese non è per nulla scontata perché sul panorama regionale, ma anche su quello nazionale, spesso assistiamo a imprese che preferiscono pagare servizi realizzati da aziende private specializzate nel recruiting piuttosto che rivolgersi al polo pubblico. Porta Futuro Lazio ovvia a questo fenomeno provando a realizzare servizi altamente professionali sia per le imprese, che infatti confermano le collaborazioni, ma soprattutto, ed è questa la cosa che più ci sta a cuore, rappresentando reali opportunità realizzate dal polo pubblico per i cittadini e in particolare per gli studenti universitari.

Quali aziende hanno dato la loro disponibilità? Ci sono stati dei settori/rami aziendali più presenti agli incontri?

Le aziende che hanno dato disponibilità sono profondamente diversificate tra loro. Partner dell’iniziativa dei Job Day realizzati sono i Centri per l’Impiego, tramite Spazio Lavoro, l’agenzia che li gestisce nel Lazio, ma anche l’Ente Bilaterale Turismo del Lazio – EBTL e l’Ente Bilaterale del Terziario del Lazio – EBIT. Tramite questi soggetti- e mettendo a valore quella che è ormai l’importante rete di collaborazioni aziendali di Porta Futuro Lazio – sono state contattate le imprese del territorio alcune delle quali hanno ritenuto di voler aderire.

Parliamo di numeri: orientativamente quante persone hanno preso parte agli incontri e quale è stato il feedback generale da parte della cittadinanza?

Oltre 1500 cittadini hanno preso parte ai 5 Job Day.

Il feedback della cittadinanza è stato assolutamente positivo con una importante partecipazione soprattutto nei Job Day svolti nelle province del Lazio forse meno abituate ad avere iniziative così importanti sotto il profilo non solo delle aziende partecipanti, ma anche della numerosità delle imprese presenti. Studenti e cittadini hanno risposto con una partecipazione molto alta.

Oltre ai Job Day quali sono le altre attività che il mondo del diritto allo studio ha deciso di promuovere per favorire l’occupazione degli studenti universitari e neolaureati? Secondo infatti l’indagine condotta da Randstad Research “tra disoccupati e scoraggiati si contano quasi 5 milioni di persone da inserire nel mercato del lavoro in Italia nel 2021”

Oltre alle iniziative dirette di incontro domanda-offerta, sempre per lo sviluppo dell’occupabilità, l’Ente DiSCo realizza- sempre tramite il progetto Porta Futuro Lazio- un’altra serie di azioni e servizi piuttosto innovativi. Per esempio, riteniamo importante sviluppare la cultura e i valori dell’occupabilità sia verso le imprese sia verso gli imprenditori che devono essere pronti a valorizzare le risorse umane con cui entrano in contatto e a cui danno una chance nei contesti aziendali, ma anche i cittadini che devono poter essere pronti a saper gestire questa opportunità al meglio. In quest’ottica Porta Futuro Lazio realizza anche dei Testimonial day: vengono cioè invitati dei singoli professionisti che, grazie alla propria esperienza professionale, danno l’opportunità di riflettere agli studenti universitari e ai cittadini partecipanti. Questi incontri hanno una funzione di orientamento, per far riflettere le persone di come il percorso di sviluppo professionale non sia una linea retta, ma fatta di curve, a volte anche molto strette, di fermate ,ma soprattutto di ripartenze: è possibile realizzarsi professionalmente grazie a una forte motivazione e credendo fortemente in se stessi e nelle proprie qualità, esprimibili al momento del colloquio di lavoro oppure acquisibili in un contesto formativo.

Infine per combattere la “deprofessionalizzazione” (causata dalla perdurante condizione di inoccupazione) quali strumenti il mondo del diritto allo studio potrebbe promuovere?

Il focus sulle politiche attive del lavoro- che a livello nazionale mi sembra ormai piuttosto accentuato- mi sembra già una risposta che va nella giusta direzione. Questo succede infatti dopo anni in cui si è investito esclusivamente su politiche per il lavoro di tipo passivo, quindi decontribuzione. Sono misure certamente importanti, ma è opportuno che vengano affiancate con delle politiche con cui i cittadini si impegnano a sviluppare personalmente la propria occupabilità, con il supporto pubblico che non deve mai mancare soprattutto per i cittadini con minori possibilità economiche. In questo senso, all’interno del progetto Porta Futuro Lazio, vengono messi a disposizione dei cittadini, sempre gratuitamente, dei corsi di formazione prevalentemente sullo sviluppo delle soft skills, come problem solving, informatica e lingue straniere per le quali vengono realizzati anche dei tandem linguistici dove studenti e cittadini, ognuno portatore della conoscenza approfondita della propria lingua madre, dialogano tra loro insegnandosi a vicenda il linguaggio più familiare. È un buon esempio di peer education e mutuo aiuto, modello a cui dovremmo tendere sempre più per valorizzare l’alto livello di competenze che le nostre comunità esprimono.